sabato 30 luglio 2016

perchè uno scrive - VII

Orhan Pamuk

Quando passo giorni, mesi, anni scrivendo lentamente le mie parole su un foglio bianco, seduto al tavolo, sento di costruire un nuovo mondo, una nuova persona dentro di me, proprio come coloro che costruiscono un ponte o una cupola pietra su pietra.
 
Le pietre di noi scrittori sono le parole. Le tocchiamo, sentiamo il rapporto che hanno tra di loro, qualche volta le guardiamo da lontano, qualche volta le accarezziamo con le dita o con la punta della penna, le pesiamo, le sistemiamo e così per anni, con determinazione, pazienza e speranza costruiamo nuovi mondi.
 
Secondo me il segreto dello scrittore non sta nell’ispirazione, che arriva da fonti ignote, ma nella sua ostinazione e nella sua pazienza. «Scavare un pozzo con un ago» è un bel modo di dire turco che descrive il lavoro dello scrittore.
 
Lo scrittore che si chiude in una stanza con i suoi libri e intraprende un viaggio dentro se stesso scoprirà anche la norma indispensabile della grande letteratura:

l’abilità di raccontare la propria storia come se fosse la storia di un altro e la storia di un altro come fosse la propria.
     Orhan Pamuk


Perchè uno scrive

 

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