sabato 18 luglio 2015

vai aprendo in mio nome finestre allo spazio






Mi sento morire, in te, attraversato da spazi
che crescono, farfalle affamate che mi mangiano.
Chiudo gli occhi e mi tendo nella tua memoria, appena vivo,
con le labbra aperte dove risale il fiume della dimenticanza.
E tu, con delicate pinze di pazienza mi strappi
i denti, le ciglia, mi denudi
del trifoglio della voce, dell’ombra del desiderio,
vai aprendo in mio nome finestre allo spazio
e fori azzurri nel mio petto
da cui le estati fuggono lamentandosi.
Trasparente, affilato, intessuto d’aria
fluttuo nel dormiveglia, e ancora
dico il tuo nome e ti sveglio d’angoscia.
Però tu ti sforzi e mi dimentichi,
già sono appena la liquida bolla dell’aria
che ti riflette, che distruggerai
con un solo palpebrio.
– Julio Cortázar
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