sabato 11 luglio 2015

ci sono amori


Ci sono amori che si avviano lentamente, alcuni addirittura a scoppio ritardato. Ci si conosce a vent’anni, si diventa amici, si rimane in contatto mentre la vita fa il suo corso. Ci si scrive lunghi messaggi nel cuore della notte, ci si confida pene sentimentali, ci si scambia regali poco costosi ma preziosi, perché conosciamo perfettamente i gusti l’uno dell’altro. Poi, ci si incontra una sera per caso a una festa e all’improvviso tutto cambia. L’amore che andavamo cercando era lì, presente da anni nelle nostre vite, solo che non ce ne eravamo accorti. I nostri destini, dopo essersi incrociati, sembravano doversi allontanare fatalmente, distratti da un milione di cose, eppure quel sentimento senza nome ci aveva impedito di perderci di vista. Forse portava con sé ricordi adolescenziali troppo intimi, così l’abbiamo ignorato finché non si è materializzato come una rivoluzione. Perché l’amicizia può diventare la forma più trasgressiva dell’amore, quello che sovverte antichi equilibri consolidati.

Poi ci sono gli amori che esplodono come una bomba, facendo terra bruciata tutt’intorno. Nascono e muoiono senza nemmeno lasciarti il tempo di capire che cosa stia succedendo e, a volte, lasciano ferite impossibili da rimarginare. Allora ti aggiri per anni tra le macerie di ciò che avevi vissuto come la tua unica opportunità di essere felice, e non riesci a credere di essere ancora vivo.

Infine, ci sono amori che sanno unire la forza gentile della tenerezza alla potenza di fuoco della passione. Che ti travolgono e non smettono più di farlo. Amori che aiutano a restare vivi l’uno per l’altro, qualsiasi cosa succeda.

Ferzan Ozpetek -- Sei la mia vita

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