lunedì 6 aprile 2015

Che sia felice il fiore e il suo signore - assente -

Per te io curo questi fiori

Per te io curo questi fiori,
fulgido assente!
Si fendono le vene di corallo
della mia fucsia - ed io semino e sogno -

I gerani si tingono di chiazze -
umili margherite si frastagliano -
dirada il cactus le spinose punte
per mostrare la gola -

Stilla aromi il garofano
presto colti dall'ape -
un giacinto nascosto

sporge il capo arruffato -
esalano profumi
del fiale così tenui
che ti domandi come li serbassero -

Fiocchi di raso spargono le rose
sferiche sulla ghiaia del giardino -
pure - tu non sei qui -
e vorrei che i miei fiori
non avessero piu' rossi colori -

Che sia felice il fiore
e il suo signore - assente -
mi dà solo dolore -
in un calice grigio mi rinchiudono -
umilmente - per esser d'ora in poi
la tua margherita -
in lutto di te!

Emily Dickinson

***
la sua poesia austera e profondamente sensuale è senza ombra di dubbio il lavoro di chi sa:
“con sicurezza così femminilmente temeraria e gentilmente tremenda, mettere le mani dove c’è da ritrarle incenerite e ficcare gli occhi dove c'è da restare accecati”.

Loris Marchetti
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