sabato 7 marzo 2015

Inganno e disincanto


.......Sembra un dato di fatto che l'uomo - e forse la donna ancora di più - abbia bisogno di una certa dose di finzione, vale a dire, abbia bisogno dell'immaginario oltre che dell'accaduto e del reale. Non mi spingerei fino al punto di usare espressioni che trovo risapute o kitsch, come affermare che l'essere umano ha bisogno di "sognare" o di "evadere" (....).
Javier Marias

Quando, per i nostri miseri interessi, per le nostre focose sensazioni di lussuria e per l'amore che ci trasforma in uomini dal cuore spezzato, ci prepariamo a fare cose disgustose, vorremmo sempre avere un fine, se possibile supremo.....
Orhan Pamuk

Non e' ammisibile pensare che tutto continui com'era quando tutto e' ormai alterato o ha subito un capovolgimento, ed e' vero che il periodo durante il quale si e' stati in errore ci diventa poi insopportabile. Che stupido sono stato, pensiamo, e in realta' questo non dovrebbe dolerci poi tanto.
Vivere nell'inganno o essere ingannati e' facile, e anzi e' la nostra condizione naturale: nessuno va esente da questo e nessuno e' stupido per questo,non dovremmo opporci piu' di tanto e non dovremmo amareggiarci.
Tuttavia ci sembra intollerabile quando alla fine sappiamo. Quello che ci pesa, il brutto della cosa, e' che il tempo in cui crediamo quel che non era si trasforma in qualcosa di strano, fluttuante o fittizio, in una specie di incantamento o sogno che deve essere soppresso dal nostro ricordo;
a un tratto e' come se quel periodo non lo avessimo vissuto affatto, non e' vero?, come se dovessimo raccontarci di nuovo la storia, o rileggere un libro, e allora pensiamo che ci saremmo comportati in maniera diversa o avremmo impiegato in altro modo quel tempo che finisce per appartenere al limbo. Questo puo' provocare la nostra disperazione. E' oltretutto quel tempo a volte non rimane nel limbo, ma all'inferno
Javier Marias

ottenere che non si tengano in considerazione le nostre mancanze, i nostri sorpusi e le nostre prepotenze, gli errori che commettiamo e la delusione che ne deriva per quelli che hanno confidato in noi, i piccoli tradimenti e le piccole offese. Si sa sempre chi ci perdonera', almeno per un certo tempo, chi lascera' correre o fara' finta di niente secondo l'espressione colloquiale "hacer la vista gorda".....
Javier Marias

"come mi ricordavi?"
"Con dolore. Perchè, quando ti ricordavo, pensavo che la donna che ricordavo non fossi tu, ma un'immagine.
Orhan Pamuk
disincanto s. m. [der. di disincantare]. – Liberazione da, o cessazione di, uno stato d’incantesimo; condizione di chi è ormai privo d’illusioni: ormai pensa al passato con disincanto.
delusione, disillusione, disinganno, disincanto
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