sabato 28 marzo 2015

Di' tutta la verità ma dilla obliqua



Di' tutta la verità ma dilla obliqua

Di' tutta la verità ma dilla obliqua -
Il successo sta in un Circuito
Troppo brillante per la nostra malferma Delizia
La superba sorpresa della Verità
Come un Fulmine ai Bambini chiarito
Con tenere spiegazioni
La Verità deve abbagliare gradualmente
O tutti sarebbero ciechi


Tell all the truth but tell it slant -
Success in Circuit lies
Too bright for our infirm Delight
The Truth's superb surprise
As Lightning to the Children eased
With explanation kind
The Truth must dazzle gradually
Or every man be blind -

Emily Dickinson


Estasi in Emily Dickinson

La pulsione all’espressione dell’estasi, per Emily, confliggeva dunque costantemente con la scelta delle parole con cui esprimerla. Da qui la necessità di ridurre le parole al minimo, di lasciare parlare gli spazi bianchi: appunto, i famosi blanks, la barre ecc. Un procedimento questo che può essere ben sintetizzato da due aggettivi tipicamente dickinsoniani: scant e slant.

Il primo significa “secco”, “aspro” e si attaglia in modo particolare a definire la lingua poetica di Emily: la sua via alla descrizione dell’estasi è costruita sul linguaggio della secchezza, dell’asperità, dell’economia puritana e laconica della comunicazione.
“Tell all the truth, but tell it slant”
Di' tutta la verità ma dilla obliqua
scriveva Emily Dickinson: cerca di raccontare tutta la verità, di dirla fino in fondo, ma dilla in modo obliquo, dilla “obliqua”. Se la dici chiaramente puoi offendere o uccidere. Come il sole a mezzogiorno, troppa luce può accecare, piuttosto che illuminare. In una notte di luna si vede meglio che non con il sole allo zenit.

Ecco allora la necessità vitale dello slant, che in altri termini potrebbe essere tradotto con la necessità di modulare il grido. Il grido, estatico o di gioia, di orrore o di misericordia, se giunge disarticolato e animale non produce effetti di comprensione, ma solo di terrore o di furore. Per essere efficaci occorre imparare a modularlo. E questa ricerca dell’estasi in primo luogo linguistica, è ciò che fece, per tutta la vita, con la sua poesia, Emily Dickinson.

Franco Buffoni

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